Dal manoscritto "Viaggio in Sardegna"
All'orizzonte il mare, riprendo il viaggio verso la terra aspra e fiera che fu patria degli Iliensi. Leggo di storie fantastiche e di un popolo antico chiamato Shardana. Sento di luoghi abitati e di lande aperte e selvagge, con riti ancestrali e musica e canto che accompagna lo scorrere dei secoli.
Il silenzio è caldo, sguardi fieri e sereni sembrano raccontare la storia dell’abbazia che fu dei cistercensi. È lì da nove secoli, ha visto stagioni, raccolti, generazioni. Ha assecondato l'incedere lento dei tempi ed ora, attende di accogliere una nuova stagione di speranza… Sindìa
Ecco le strade per Turris che attraversavano luoghi aspri e ostili per i conquistatori. L'altopiano è fiero e duro come la pietra di basalto che lo ha generato. Domina il passaggio. Il centro storico guarda alla valle, ai pascoli e ai campi. Dietro di sé boschi e strade, che portano ai pascoli alti ed ai Monti Ferru. La grotta della Venere è davanti a me, a un passo, mentre lì di lato, le massicciate in pietra raccontano del presidio fortilizio e di storie d'armi passate... Macumère
Cavalli sfilano fieri, a rinnovare fede e legami della Comunità di Itria. Al centro del borgo piazza di pietra e luoghi di culto e di incontro. Attorno natura e campi che in un momento si fermano trattenendo il respiro al passare dei cavalieri… Noragùgume
La natura sa essere madre dura o clemente e l'uomo sa celebrarla con il sapere dei millenni e la maestria dei saggi. Profumo, forme di pane e luci come opere d'arte. Frutti perduti diventano nettare e mani sapienti creano sogni. La storia di Comunità è storia del borgo che ha accompagnato le generazioni… Duàrche
Una reggia nuragica attende di essere liberata dal peso dei millenni che ora la costringe all'oblio. Ma ancora per poco. Borgo dei giganti di Imbertighe e dell'abbondanza di Bor, fonte di nome fenicio è luogo di storia e testimone di incontri e commerci tra popoli… Bòrore
Sento i passi degli eserciti romani che cercano il valico superando l'altopiano verso le vette. Attorno la storia di una civiltà megalitica, tra Domus de Janas, Menhir e Dolmen. E tra pozzi sacri, nuraghi e tombe dei Giganti pare quasi di sentire il suono dei tamburi, che accompagna canti e danze rituali… Biroro
Mi perdo nelle trame dei sentieri verdeggianti, tra boschi e scenari lunari grandi quanto lo spirito che mi accoglie in cima a Santu Padre. Guardo e vedo, ma molto di più sento. È la grandezza di una terra che si illumina di vette e valli e che guarda sempre al mare, ovunque... Bortigàle
Sentieri di mezza costa ti rendono invisibile mentre osservi la valle. Attraverso oliveti e bosco, attraverso questa terra nera, e un altro borgo presidia la catena. Melodie di poesia cantata attraversano le strade, mentre un fortilizio nuragico ed una piccola abbazia convivono da secoli guardando al Paese ed allo scorrere del tempo… Silànos
Cammino tra boschi di leccio e querce secolari. Un'energia vitale mi travolge mentre respiro l'odore di riti antichi legati alla Dea Madre, divinità primordiale, genitrice e nutrice, la sola a detenere il segreto della vita. Il borgo mi accoglie silenzioso e mi osserva… Lèi
Terrazzamenti imponenti e case che guardano al sole e alla valle. Sulla catena le vette più alte e severe. Da lì in poi Goceano. Ancora musica, ancora canti e tradizioni rurali e sacre. Una chiesa romanica oggi si presenta diversa ma unica e meraviglia per stili e bassorilievi ancora da comprendere… Olòthene
Il Marghine è questo, tra valli e montagne in grado di vedere il mare. Hic Sunt Leones, margine della terra di nord del Logudoro rispetto alle vallate che dal Campidano arrivano alla valle del Tirso. È terra orgogliosa e austera, dove anche i nuraghi, i monumenti ed i boschi guardano e accompagnano il transito incessante delle generazioni e lo scorrere delle stagioni. Qui domani il sole ancora sorgerà a manca e tramonterà a destra, ancora una volta. Qui si guarda alla valle, sapendo che nella foresta non corre il pericolo.
Silenzioso e lento, mi accompagna nei suoi vicoli e nei luoghi di Comunità. Mi guarda e riflette, ma mi accoglie e abbraccia quando capisce che guardo a lui come si guarda al Sublime ed a chi nella natura trova il Supremo.
Novelle di viaggio, Anonimo, anno Domini 1879.